venerdì 26 ottobre 2007

12-07 Un consigliere al confino ospedaliero...

un saluto e l'augurio di pronta guarigione a Michele Scolaro... a presto.

giovedì 25 ottobre 2007

11-07 Una stazione di rilevamento degli inquinanti...ovvero la centralina della discordia!

Non è una questione di finanziamento!
Non è una questione di inquinamento...tutti d'accordo che c'è ed è un pericolo reale!
Non è una questione di luogo dove installarla, chiedete nei quartieri periferici come profuma la biancheria stesa!
Non è ....non è ...ma allora che è....sta contrarietà?.....il timore di dover capire a cosa serve realmente ?
Che ne pensano quelli non necessariamente iscritti al club "515 della curva sud-nord-est-ovest"??
Stefano

10-07 La paura di affrontare gli impegni....ovvero faremo col PAT! faremo col PAT!

Discutere di urbanistica e di edilizia in Scorzè è come manipolare la nitroglicerina. Per me non è mai stato un problema, semmai una necessità di aggiornamento culturale, poichè non si può nascere tutti "imparati" e gli strumenti, come la loro portata, si debbono conoscere. Ma anche su questo "i navigati" la pensano a modo loro, poichè lo sport locale, preferito, è quello del pattinaggio a piedi nudi sulla lama del rasoio. Mi sono chiesto e mi chiedo ancora se tutto il mondo che gira intorno all'argomento è composto solo da gente di "confine", ai limiti del mondo civile, di borgata o di sottoborgata. Il nostro territorio è da tempo compromesso, ma dobbiamo anche ammettere che scelte del passato pagano i limiti della cultura dei politici e dei tempi che hanno vissuto. Il male sta nel permettere a persone di quell'epoca di rientrare in gioco con la stessa cultura urbanistica di allora che non va al di la della suddivisione dell'orto (proprio o degli amici ) in "gombine".
Riprendo i contenuti del lungo pensiero di Francesco (vale la pazienza di leggerlo) e vi chiedo: VOGLIAMO PARLARNE?? ............proponete ..!!
partecipazione è... trovare il coraggio di parlare di ciò che i più sussurrano nel buio !
Stefano

mercoledì 24 ottobre 2007

09-07 Variante alla 515 o.... alla giornata?

la variante alla SR515, nel dibattito politico locale e regionale, ormai si accompagana con tutto : pane integrale, fette biscottate, granetti, una marmellata, insomma! sta bene anche sul pecorino! Se non sai di che discutere, buttala sulla 515 o su quegli 11 ml di euro che fino ad alcuni mesi fa non erarno ancora finanziati , ovvero s'era aperto già un "buchino" nel primo lotto per accontentare, con una strutturina non prevista, la Noale (che pur si lamenta) della decorsa amministrazione. Ora molti gridano al danno per l'erario, ma evitano di far sapere che, solo a contagocce trasmigrano i denari dal bilancio regionale! Chissà perchè, chi asseriva che questa strada era una sol opera ed un solo finanziamento è stato smentito, almeno fino allo scorso anno ? La 515 sta così ben dappertutto che se ne farà parcelle per avvocati degli Enti e per psicologi che assistono gli artigiani, emigranti forzati, in altre aree artigianali vicine, dove , invece, passano nuove fiammanti arterie, succedaneee della 515 (dove?) Mi resta il dubbio che lo stress possa derivare da eccessivi costi pro quadrato o esaurimento dell'offerta; dall'opulenza di questa così come dei suoi prezzi! Secondo un vecchio adagio ..."dove passa la 515 non cresce più l'erba....ma certamente sorgono nuovi insedimenti artigianali", anche questo potrebbe essere un aspetto di stress da ...."astinenza".
La verità è che dal 2000 si grida "non perdete più tempo, da decenni non si realizzano nuove strade.... stiamo per superere il punto di irriversabilita ovverò ci sarà il collasso della viabilità", Tempo perso ? No! però qualcuno si è distratto ed ha perso il foglietto degli appunti ed i compagni di viaggio ne hanno fornito un'altro, giurando che il contenuto era quello condiviso, fino alla morte.
Lo spostamento a sud della SR 515, in suolo Scorzètano, era ipotesi condivisibile, rispettata in capo ad una prerogativa del Sindaco. La circostanza, però, richiedeva, ovviamente, iniziative ed articolate dialettiche politiche con i vicini. Che ne è stato ? Nulla. Non realizzare le strade è ipotesi improponibile, non solo non condivisa! Nell'attuale amministrazione locale, diversi, a forza di ripeterlo ogni sera prima di addormentarsi, oppure durante il training autogeno o sorgeggiando un improbabile elisir di lungo governo, si sono convinti di cutodir un assoluto mandato, fino all'autodistruzione. Ma qualcuno vuol spiegar loro come sta maturando il capro espiatorio che verrà .......sacrificato sull'altare.... alla scottadito! Non con promesse altrui, disattese, si può alimentare il consenso.... futuro!
Oggi: come in un gesto atletico dei portieri, va di moda il "rinvio", forse con la speranza che nel gioco delle tre sedie , il quarto rimanga in piedi....... nel mezzo di una strada che non c'è!
Stefano

08-07 Una promessa...."non dimenticare Marco"

Marco NON verrà ricordato in Consiglio comunale, a sessanta giorni dalla sua scomparsa, semplicemente perchè l'assemblrea non si riunisce! Assordante il silenzio delle istituzioni, quasi come il sibilo dello sfrecciar dei veicoli davanti a casa di Marco, così come a poche decine di metri, dove ha lasciato questo "confuso mondo". Come prima e peggio di prima!

Nel breve non siamo riusciti a completare l'iter organizzativo ma: LA FIACCOLATA SI FARA'.
l'intenzione è rivolta verso la data del 24 novembre, tardo pomeriggio, salvo inghippi autorizzativi. Ricordo la proposta del raduno nel piazzale della pizzeria di via Drizzagno per poi procedere in corteo di fiaccole fino al luogo dell’incidente, si vedrà cosa accade con il rallentamento della circolazione. I cari di Marco, desiderano accompagnarsi con un simbolo che inviti alla prudenza per chi dimentica facilmente. Vorremmo lasciarlo sul posto e per questo auspichiamo buona volontà da parte dei proprietari del luogo! C'è una famiglia che non vuol arrendersi all'idea di aver perduto "inutilmente" un pezzo della loro esistenza.
Pubblicheremo la conferma ed il programma dell'appuntamento. Se c'è buona volontà per un aiuto, grazie fin d'ora! Usate la mail dello staff o postate un commento.
Stefano & C.

07-07 Nel silenzio trascorso...

questa nuova piazza, nel silenzio trascorso, si è animata parecchio. Hanno aperto un simpatico "magazzino delle utopie" ed un emporio di "critica trasversale" collegati in galleria . Anche i più scettici..... si stanno ricredendo. Iniziato per scherzo o per gioco, forse, certamente fenomeno non "modaiolo", forse un pò "grillista" , ma l'abbiamo già detto, "inconsapevolmente".
Sarà momento di vero confronto? SI! e certamente di critica, si voglia da dietro la colonna o all'ombra dell'anonimato o del simpatico "nomignolo". Qualche scampolo di verità lo troveremo.
Come dicono gli esperti...purchè se ne parli, ed aggiungo se ne scriva!
Grazie, in ogni caso.
Stefano

domenica 7 ottobre 2007

Un'idea per il territorio

Uno dei temi attorno al quale la politica locale tende ad affannarsi con una certa frequenza è senz’altro quello dell’urbanistica. Non sto qui a spiegarne i motivi, che sono noti a tutti, anche a chi non si interessa di politica comunale.
A volte, anche grazie ai suggerimenti di qualche professore universitario, mi son messo a pensare a quale possa essere il futuro del nostro territorio in una visione ampia, non chiusa. Perché se ci pensiamo la gestione del territorio così come pensata attualmente, è fortemente chiusa. Le amministrazioni locali ragionano come se dovessero amministrare delle piccole città-stato, in cui non farsi mancare niente. Allora ogni comune, anche quelli dalle dimensioni più contenute, dispongono di aree residenziali, di una parte di territorio che viene destinata ad attività agricole, ed infine una porzione consacrata allo sviluppo industriale. Un territorio sul modello “CaseCampiCapannoni” senza soluzione di continuità tra arre diverse.
Se ci pensate fa sorridere, questa idea di sviluppo del territorio. Pare che un comune non possa dirsi sviluppato se non ha la sua area industriale, salvo poi mantenere una porzione del territorio dedicata all’agricoltura per dimostrare un simbolico attaccamento alle proprie radici storico-culturali. Questo modo di pianificare lo sviluppo del territorio (senza dotarlo peraltro di infrastrutture viarie adeguate), ha portato al caos edilizio e al fallimento della mobilità territoriale, situazioni che, chi più chi meno, viviamo ogni giorno sulla nostra pelle.
Allora volendo abbozzare un’idea più ampia di un possibile futuro per il territorio, bisogna cercare di capire come sarà il nostro territorio tra qulche decennio, presumendo che l’andazzo attuale proceda senza cambiamenti, per poter poi valutare quali correttivi porre in essere. Per far questo mi vengono in mente alcune considerazioni introduttive alla vecchia proposta di Variante generale al piano regolatore, presentata dalla passata Amministrazione comunale di Scorzè nel 2003 per poi essere fortemente ridimensionata da quella attualmente in carica.
Spulciando ScorzèInsieme del settembre 2003 (n.3) leggo, tra le conclusioni della presentazione della Variante da parte dell’Amministrazione, in occasione dell’adozione formale, da parte del Consiglio, di quella stessa variante:

Agli inizi del mese di giugno, in Fiera a Padova, il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, ha dato inizio al primo degli incontri previsti per la programmazione del Piano regionale di sviluppo.
Tra i relatori, il prof. Enzo Rullani, dell’Università di Cà Foscari, ha previsto che entro 15 anni il Veneto sarà come Los Angeles: una grande città diffusa.
A questa provocazione ha risposto il sociologo Ulderico Bernardi, dicendo che il Veneto, con le sue tradizioni, non sarà mai come Los Angeles, definendo quella veneta una realtà “agropolitana”…
… Il nostro modello, stando al lavoro predisposto, è più vicino alla visione del sociologo Bernardi, una realtà “agropolitana” nella quale lo sviluppo insediativo ben si armonizza con il contesto agricolo nel quale, da tempo immemore, i nostri paesi sono inseriti…”

Non scrivo questo post per esprimere giudizi sulle specifiche scelte politiche di questa o quella amministrazione, però parlare di città agropolitana adottando una variante da 670.000 metri cubi un pochino stride, e ora vi spiego perché.
La doppia chiave di lettura presentata ci aiuta a fare un po’ di chiarezza: c’è un’idea di sviluppo (agropolitana) che segue una logica incrementale, ed una (metropoli diffusa) che segue una logica strategica.
Nel primo caso si decide che fare del territorio man mano che emergono nuove necessità, portando ad una crescita a mio modo di vedere disordinata e fondamentalmente opportunistica. Infatti la soluzione diventa quella di trasformare terreni agricoli in edificabili man mano che servono nuovi spazi per l’ediliza industriale ed abitativa. Di fatto si “mangia” un pezzo di territorio alla volta, con buona pace dello sviluppo agropolitano, perché con questa logica, nel lungo periodo finiranno i campi da convertire in aree fabbrcabili, e di conseguenza, anche le aree fabbricabili stesse. Questa è la logica che attualmente, quasi tutte le Amministrazioni comunali seguono.
L’altra logica è quella di lungo periodo: siccome tra un po’ non vi sarà più soluzione di continuità tra gli insediamenti dei diversi paesi (indipendentemente dai prg dei singoli comuni), perché non pensiamo al nostro territorio come una grande area da urbanizzare, ponendo in essere di conseguenza scelte che mirino alla qualità della vita all’interno di questo territorio? Ho avuto la fortuna di conoscere il professor Rullani, e di confrontarmi con lui su queste tematiche. La sua idea è forse banale, ma illuminante:

“Il concetto è quello della città-rete. Invece di pensare il Veneto come campagna urbanizzata, piangendo sulla dispersione degli insediamenti, pensiamolo come una unica grande citta' (metropoli) del raggio di un centinaio di chilometri (tanto ci sono le ICT (tecnologie della comunicazione, ndr), perche' come trasporti la cosa non funzionerebbe). Allora i residui di verde tra una citta' e l'altra diventrano dei parchi, dei polmoni per nuovi insediamenti funzionali al vivere bene. Poi, riconosciuta questa città potenziale, infrastrutturiamola in modo che la gente possa veramente spostarsi da un punto all'altro o comunque contattare facilmente un avvocato, un medico o un progettista a 100 km di distanza, come se abitasse in un'unica grande città.”

Si dirà che questa logica dovrebbe essere seguita dagli strumenti di pianificazione regionali, ma evidentemente anche in quest’ambito si segue la regola “un po’ per ciascuno”, spartendo costi e benefici per il territorio regionale.
Dato questo presupposto, il ragionamento sul futuro del nostro territorio (apparentemente egoistico rispetto alle altre aree coinvolte, ma sarebbe possibile generalizzarlo ed adattarlo con la collaborazione delle Amministrazioni comunali presenti in tutta l'area) dovrebbe essere il seguente: dato che il quadrilatero Venezia-Padova-Castelfranco-Treviso sta diventando una grande metropoli diffusa, cosa vogliamo che sia Scorzè per questa metropoli? Una zona industriale nel centro di una metropoli? Una periferia degradata rispetto ai poli attrattivi della metropoli? Un grande parco attorno al Dese? Una zona direzionale decentrata al centro della metropoli? Cosa?
In base alla risposta che si dà a queste domande si dovrebbe conseguentemente agire. Evidentemente se si vuole evitare che Scorzè e, più in generale, tutto il Miranese, diventino una zona industriale o una periferia degradata (speranza che credo comune a tutti quelli che in questo territorio vivono, magari da generazioni) bisognerebbe rinunciare ad aumentare le zone industriali e ad un po’ di metri cubi residenziali, favorendo un’edizilia residenziale di qualità o l’insediamento di servizi di qualità. Questo, ripeto, senza voler giudicare le scelte fin qui fatte da qualsivoglia amministrazione.
Troppo difficile? Fantaurbanistica? Forse si, ma se questa è fantaurbanistica allora l’idea che regge l’attuale sviluppo urbanistico (metri cubi e zone industriali portano crescita abitativa e quindi benessere), idea vecchia di cinquant’anni, è quantomeno miope.

mercoledì 3 ottobre 2007

05-07 Una promessa… “non dimenticare Marco Pesce”


- sono pochi quindici anni….
per lasciare l’affetto della famiglia
per smettere di prendere a calci un pallone
per lasciare le passioni a chi le trasforma in violenza
per credere in un destino tragico
per credere che le regole non vanno rispettate
per morire rispettando le regole
………sono pochi quindici anni!

Mi sarei aspettato che in un mese di tempo, da quando Marco ha lasciato quanto amava e di più caro aveva in questa vita terrena, qualche amministratore competente in materia di viabilità ed ordine pubblico relazionasse il consiglio su qualche iniziativa intrapresa per limitare il comportamento degli automobilisti in quella via Drizzagno, considerato che ci possiamo vantare di aver acquistato mezzi ed attrezzature per far rispettare il codice della strada…perché no, anche un po’ di repressione qualche volta educa.
Nulla, tutto sembra accaduto per un tragico caso od una fatalità, ..un errore che può capitare a tutti!
No!! non possiamo archiviare così gli errori degli uomini, impunemente!
Quell’automobilista è da condannare non per la sua nazionalità ma per la somma delle regole non rispettate.
Tuttavia nel Drizzagno i genitori di Marco vedono ancora sfrecciare ad alta velocità le auto ed i camion, con la luce o con il buio……e, probabilmente, si chiedono se dopo tanto clamore di quei primi giorni, tanto frastuono, tanta, giusta, solidarietà, in un mese si possano archiviare così …….quei quindici anni.

No! non riesco a trovare parole di consolazione, per un figlio che attendeva di svoltare nella via che lo conduceva da un amico, che stava in centro alla carreggiata per le regole che aveva imparato, mentre “il caso ?”faceva sopraggiungere alle sue spalle un veicolo condotto ad oltre cento chilometri/ora, “il caso?” faceva sì che il veicolo con il buio davanti iniziasse il sorpasso, aumentando forse la velocità……per superere quelli che, più avanti, Marco l’avevano visto, rallentando!
- troppo pochi quindici anni e questi motivi
------°-----
Marco è stato ricordato, ancora una volta, all’inizio del Consiglio comunale di fine settembre, e non sarà l’ultima…………abbiamo visto facce un po’ stralunate, forse seccate per un certo appunto sulle modeste sensibilità che quest’argomento ha scaturito nel mese trascorso. Non importa! insisteremo.
La proposta: organizzare un ritrovo nella zona di Via Drizzagno (potrebbe andar bene il piazzale pizzeria) per poi procedere in corteo (una fiaccolata se arriverà la sera) fino al luogo dell’incidente, perché si veda cosa accade con il rallentamento della circolazione, per dimostrare, anche ai genitori, che la gente di Scorzè non dimentica, anzi sollecita iniziative, per portare un saluto a Marco, là dove ha vissuto i suoi ultimi momenti ,
perché i suoi quindici anni non siano stati vissuti invano.
Che ne pensate? proponete qualche altra cosa!?

04-07 Il passaparola!..occasioni da non perdere


Si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in seduta ordinaria di prima convocazione per i giorni di VENERDI’ 05 E LUNEDI’ 08 OTTOBRE 2007 – alle ore 19.00, presso la Sala Gatto, sita nella Scuola Elementare di Scorzè capoluogo, per la trattazione del seguente:

O R D I N E D E L G I O R N O
1.Comunicazioni del Sindaco e del Presidente del Consiglio;
2. Interrogazioni, interpellanze, mozioni, o.d.g.: -
-Ordine del giorno su nuova Scuola elementare Scorzè capoluogo (cons. Barbato);
- Interrogazione su mancata previsione modifica alla viabilità in Via Venezia (cons. Della Nave); -
-Interrogazione su impianto semaforico di Via Onaro (cons. Della Nave);
- Interrogazione su sistemazione aiuole lungo Via Onaro (cons. Della Nave);
- Interrogazione su sistemazione incrocio “Crosarona” (cons. Della Nave);
- Interrogazione sullo stato di abbandono strada comunale Via Capitellon ultimo tratto (cons. Della Nave);
- Interrogazione su pericolosità dell’incrocio Via Tosatti – Via Drizzagno (cons. Della Nave);
- Interrogazione su sistemazione accesso isola ecologica posta in Via Onaro (cons. Della Nave);
- Interrogazione su verifica dello stato ambientale dell’area del Mulino Todori (cons. Della Nave);
- Ordine del giorno su punti luce agli incroci delle strade (cons. Zugno);
- Interpellanza su ritrovamenti archeologici sul sito del costruendo Passante autostradale in Via Verdi in prossimità del civico 130 (cons. Pizzolato);
- Interpellanza sull’utilizzo della Scuola “G. Marconi” dopo i lavori di innalzamento del traliccio dell’alta tensione (cons. Danesin);
- Interrogazione su incontri Consulta per le attività produttive (cons. Zugno);
- Interrogazione su attività Consulta per l’agricoltura (cons. Zugno);
- Mozione per la costituzione della Consulta per il mondo giovanile (cons. Zugno);
- Ordine del giorno su Legge Finanziaria 2007 varata dal Governo (cons. Salvati);
- Ordine del giorno su contrarietà alla Finanziaria del Governo Prodi. Più tasse ai cittadini, meno risorse agli Enti Locali bloccano lo sviluppo e cancellano i servizi essenziali (cons. Salvati);
- Mozione contro la manovra finanziaria per il 2007 presentata dal Governo dell’Unione (cons. Codato);
- Mozione per accelerare le pratiche, intervenire sui punti critici del territorio, concludere accordi per prevenire inondazioni (cons. Zugno);
- Mozione sulla assoluta necessità della variante alla strada regionale 515 (cons. Zugno);
- Interrogazione su interventi di illuminazione in Via Frattin (cons. Zugno);
- Interrogazione su interventi sui fossati lungo Via Frattin (cons. Zugno);
- Interrogazione su pista ciclabile Via Castellana: archetti e/o segnaletica in corrispondenza delle uscite (cons. Zugno);
- Interrogazione su sostituzione alberatura, interventi di rinforzo del ciglio sinistro di Via Onaro e della riva sinistra del Rio S. Martino (cons. Zugno);
- Interrogazione su trasferimento uffici in Via Moglianese nel capannone Leucos. Interrogazione su condizioni di sicurezza: permessi antiincendio, 626, e sanitari (cons. Zugno);
- Interrogazione su attività di accertamento ICI: richieste di pagamenti, disagi e difficoltà per i cittadini (cons. Zugno);
- Interrogazione su spese del Comune a carico di tutti i cittadini per cellulari (cons. Pizzolato);
- Interrogazione per conoscere le decisioni del Sindaco su illuminazione incrocio strada vicinale in Via Da Vinci (cons. Zugno);
- Interrogazione per conoscere le decisioni del Sindaco su illuminazione incrocio strada vicinale in Via Buonarroti (cons. Zugno);
- Interrogazione su situazione di pericolosità all’uscita da Via Gomieri e immissione su Via Onaro (cons. Zugno);
- Interrogazione su pista ciclabile di Via Onaro – tratto centrale: a quando la messa in sicurezza? (cons. Danesin);
- Interrogazione su Centro Sociale di Gardigiano (cons. Zugno);
- Interrogazione su Via Gallese, una strada contro i residenti? (cons.Danesin); - Ordine del girono su autoparco Via Drizzagno (cons. Barbato);
- Interpellanza su fermata ACTV di difficile accessibilità (cons. Pizzolato);
- Interpellanza: dopo quattro mesi dall’inaugurazione, ancora chiusa al pubblico Oasi Todori (cons. Pizzolato);
- Interrogazione su ritrovamento busta appalto lavori adeguamento e ristrutturazione Scuola Media di Scorzè capoluogo (cons. Zugno);
- Mozione su utilizzo a “parco urbano” (Parco di Peseggia) dell’area compresa tra Via Moglianese e Via Verdi di cui all’intervento del Consorzio Dese P107 (cons. Zugno);
- Interrogazione su disagi per i cittadini: prenotazioni servizio di radiologia (cons. Zugno); - Interpellanza su ERP Via Guizza Alta cooperativa “Elios” (cons. Pizzolato);
3.- Art. 193 e 194 del D.Lgs. n. 267/00. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri Bilancio 2007 Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali e Culturali del Comune di Scorzè;
4. Art. 193 e 194 del D.Lgs. 267/00. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica equilibri Bilancio 2007;
5. Art. 175 D.Lgs. 267/00.Variazione bilancio annuale 2007 e pluriennale 2007/09 ed adeguamento dei programmi dell’Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali e Culturali del Comune di Scorze;
6. Art. 175 D.Lgs. 267/00. Variazione di Bilancio annuale 2007 ed adeguamento relazione previsionale e programmatica; -
7. Procedure relative alle aree PEEP ai sensi dell’art. 31 della legge n. 448/1998. Cessione in proprietà di aree già concesse in diritto di superficie e trasformazione convenzioni stipulate ai sensi della Legge 865/71 in convenzioni ai sensi dell’art. 8 L. 10/77 (ORA ART. 18 d.p.r. 380/01); 8. Approvazione Regolamento sui criteri di programmazione per le medie strutture di vendita;
9. Piano di localizzazione dei punti di vendita esclusivi di quotidiani e periodici e criteri per il rilascio delle autorizzazioni dei punti di vendita non elusivi di quotidiani o periodici;
10. Piano del centro storico di Scorzè capoluogo. Approvazione variante parziale ai sensi dell’art. 50 – comma 4 – lett. B, L.R. 61/85 al vigente P.R.G. per modifiche indicazioni puntuali nella UMI 33.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Più sono i cittadini presenti ......maggiore è l'attenzione dei consiglieri
dato che
partecipazione è....tenere orecchi ben aperti

Web-politics

Il ciclone Grillo si è abbattuto sulla politica italiana. C'era da aspettarselo. La rete desidera contare, essere presente nelle scelte concrete, far sentire il suo peso. Ora ha trovato il suo capopopolo. E gli italiani potrebbero aver trovato un altro profeta dell'antipolitica. Tanto si sa, questo popolo ha periodicamente bisogno di contestare l'autorità, giusto per avere l'impressione di essere ancora in un Paese democratico. Poi alle elezioni...si torna a votare quei rassicuranti simboli di partito che ci permettono di abdicare ai nostri diritti politici di cittadini, almeno finchè non verremo chiamati a votare un'altra volta. Si chiama resistenza al cambiamento. O pigrizia mentale. O menefreghismo. Fate voi.
Il fenomeno Grillo si è abbattuto sulla politica italiana ed ha già un problema. Dover scendere a patti con essa. Quando un movimento di pensiero si trasforma in movimento politico (anche le liste civiche sono movimenti politici) fa i conti con la durezza delle regole del confronto democratico condotto nelle aule parlamentari o consiliari. Grillo vorrebbe cancellare questa politica, vorrebbe cancellare il modo in cui è fatta, vorrebbe cancellare le persone che la amministrano e, spesso, la dominano. Ma c'è un problema di fondo. E da questo problema di fondo bisogna partire.Questo problema di fondo è il sistema.
In fondo è il problema che con la mia lista civica ho affrontato tempo fa. Cambiare il sistema da dentro vuol dire, almeno nel breve periodo, accettarne le regole. Ma se vuoi cambiare veramente il sistema non puoi accettarne le regole. Diventi connivente. Le strade diventano due: o stai nel sistema cercando di non sporcarti (quello che cerchiamo di fare noi, ma se qualcuno vuole attaccarti sulla tua "purezza politica" perduta stando a fianco dei partiti non è proprio facile difendersi, o perlomeno far capire i motivi legittimi delle tue scelte), o cerchi di cambiare il sistema. Cambiare vuol dire sovvertirne le regole. Sovversione = terrorismo. Inutile dire che non è il caso di fare terrortismo.
So che possono sembrare i due estremi di un continum, ma in realtà il continum non esiste; chi cerca di collocarsi politicamente e culturalmente tra questi due estremi finisce inglobato in uno dei due. Questo Paese è il Paese delle caste, il Paese delle clientele, il Paese della politica tramandata da genitori a figli. Per sovvertirne l'ordine serve un evento ecclatante.
L'unico evento che pareva in grado di sovvertire il sistema fu Mani Pulite: un'inchiesta in cui la magistratura, svolgendo il suo ruolo istituzionale, finì, più o meno consapevolmente (molto consapevolmente, a mio modo di vedere, e oltretutto a senso unico), per sostituirsi al popolo, cancellando parte della classe politica di allora. In fondo, in fondo, dopo quindici anni, è davvero cambiato qualcosa? Quel periodo ha partorito dei cambiamenti formali (partiti sciolti, altri nuovi di zecca, nuove leggi elettorali), che non hanno cambiato la sostanza del problema. Prima DC contro il resto del mondo o quasi, poi Berlusconi contro tutti o quasi. Ad esempio quel periodo ha partorito l'ascesa di un movimento come la Lega che, iniziando a parlare come parla ora Grillo, è finito per avere un posto nel cda Rai e un direttore di rete (Rai2). Era questo che la Lega si proponeva 15 anni fa?
Ora tutti i politici che non denigrano apertamente Grillo, lo invitano furbescamente a confrontarsi con loro: questo permette in primo luogo ai partiti di rileggittimare il loro ruolo di interlocutori politici, anche tra chi aderisce a movimenti di protesta antipartitici, in secondo luogo portano i loro detrattori in quella palude tutta italiana che è il confronto politico, palude nella quale si sporcano valori, ideali, persone e dalla quale ciascuno esce meno idealista e molto più pragmatico, per non dire materialista.
La svolta civica di Grillo lo costringe a confrontarsi con la Politica, non in casa sua, con le sue regole, ossia nella piazza, ma in casa dei partiti, coi tempi della politica, con le regole della politica, con i tranelli della politica. A questo stadio il movimento di Grillo ha molti ideali, molta buona volontà, ma a mio avviso, poca concretezza (non che la Politica di oggi abbia molta concretezza...si ovvia a questa carenza con una quanto mai sviluppata capacità di gestire il potere)...nel mondo di oggi la parola d'ordine per ogni persona o quasi è (purtroppo o per fortuna) concretezza...ma al bisogno di concretezza non si risponde con un vaffanculo...e a volte, ho imparato, non basta neanche il buon senso.
Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere, morire. (W. Churchill)